Parco Alpini...la verità
Forse l'amministrazione non guidata da Pezzoli spera, che come lo smemorato di Collegno, il cittadino, preoccupato da questa non modesta crisi economica, alla fine si dimentichi e accetti tutto passivamente. Che sia per gli alberi, per le scuole, per l'IMU, o per le tasse.
Che alla fine l'uomo della strada borbotti un po' e se ne scordi.
Purtroppo però qualcuno invece non si dimentica ...purtroppo per loro. Che comandi un Tomasoni, un Canova, un Ferrari, un Migliorati o qualche altro magari dal cognome un po' più oriundo, qualcuno si ricorda sempre delle malefatte di un una giunta comunale del suo sindaco o chi altro.
Oggi per esempio, ci ricordiamo della Ex Pineta di Castione. Dove solo qualche giorno fa si è conclusa una Manifestazione Ambientalista patrocinata dal Comune che ha distrutto il prato
Comunque ...
In sostanza in questo articolo arriviamo a queste conclusioni:
- Al Parco Alpini di Via S. Antonio di Castione della Presolana è stato effettuato un taglio di alberi secolari senza alcun Progetto depositato precedentemente all'inizio dei lavori.
- Ai Consiglieri Comunali nonostante la specifica domanda, non è stato possibile visionare alcuna documentazione sui criteri del taglio e di progettazione dell'opera (tipo relazione ambientale etc.)
- Tale situazione si palesa ancor più gravemente visto che il Parco Alpini si trova in piena zona di tutela ambientale in virtù del Piano Regolatore Generale vigente, che recepisce i vincoli dalla legge dello Stato e li applica a quell'area.
- L'autorizzazione ambientale necessaria a quel tipo d'intervento è stata concessa dall'Amministrazione Comunale a ste stessa sfruttando un evidente bizzaria giuridica che delega ai controllati il ruolo di controllori .
- L'intervento che ha comportato il taglio, è una responsabilità da attribuire al Sindaco e all'assessore alle Opere Pubbliche che: per negligenza, imprudenza ed imperizia, non hanno vigilato su questo intervento, attribuendosi solo successivamente la paternità dell'opera. ,
Buona lettura.
Un passo indietro
Il sindaco, in risposta alla mozione che presentai al Consiglio Comunale del 2 Aprile scorso, mi disse che durante il sopralluogo precedente al taglio, si era nascosto dietro un albero!!! (e' vero purtroppo) .Oggi purtroppo sappiamo che da quella strana posizione non dispose di un adeguato cono visivo e probabilmente contribuì al risultato finale!
Ricostruzione grafica del sopralluogo del Sindaco alla Pineta
Che cosa dice il PRG...
Non contento delle vaghe spiegazioni che in Consiglio mi furono fornite ( della cui vaghezza pure la stampa parlò) , ho cercato oggi di leggere bene tra le carte che disciplinano e governano il territorio di Castione per capire bene come fosse stato possibile intervenire in quella maniera.
Come sapete il Piano del Governo del Territorio della vecchia amministrazione è stato revocato, e quindi a "dare le regole" fino a che i vari consulenti astronauti chiamati a governare il Comune non avranno dettato la loro linea, rimarrà il buon vecchio Piano Regolatore Generale (PRG) di Castione.
E da qui ci muoviamo nel caso in oggetto.
Questa che vedete sotto è una delle tavole (la numero 7 sui vincoli ) del PRG vigente che si concentra su di un'area che indicativamente si estende dal centro del capoluogo sino alla parte sud del agglomerato urbano di Dorga e Lantana. In mezzo alla tavola domina con la la sua presenza, la valle di Tede.
In alto leggermente a sinistra invece possiamo scorgere del parco Alpini di Via s. Antonio.
Adesso bisogna vedere come il PRG adottava queste disposizioni.
Come vedete nell'ingrandimento, il Parco è quello che io a spanne ho cerchiato in rosso. Come si evince, l'area non essendo grigiastra come il resto dell'abitato a sinistra, non poteva, sempre a norma di legge essere violato, proprio in virtù delle norme sovra citate.
Solo quel pezzetto grigio (ossia la casetta degli Alpini in mezzo al Parco ) da me indicata con cerchiolino blu rimaneva fuori da questo vincolo. Quindi? Zona in piena tutela di Vincolo
Un eventuale obiezione delle autorità, poteva essere mossa sul fatto che l'intervento venisse considerato alla stregua di un intervento in area di bosco, ma questo non può essere, poichè come vedete in legenda la zona del Parco Alpini non è sottoposta al quel bel verde elettrico indicante quel tipo di area, e pertanto per il PRG vigente essa non aveva (e non ha) una destinazione boschiva.
Per dovere di cronaca nemmeno chi aveva redatto il PGT Bandiera Nera di legambiente, abrogato dal Consiglio Comunale, si era sognato di metterci le mani. E questo è tranquillamente descritto dalla tavola che, come vedete nell'immagine sotto, manteneva lo spazio della Pineta destinata ai beni e servizi.
CONCLUSIONE?
Putroppo la grave confusione normativa italiana e regionale ha prodotto una situazione imbarazzante sul fronte ambientale e la riprova è lo scempio se non l'idiozia commessa al Parco Alpini di via S'Antonio.
Il semplice fatto che siano intervenuti in quell'area è attribuibile al fatto che oggi per iniziare una simile attività anche laddove ci siano vincoli, è sufficiente avere una Autorizzazione Ambientale.
Qualsiasi opera, anche pubblica, che deve essere realizzata in zona sottoposta a tutela ambientale e che modifichi quell’aspetto esteriore dei luoghi che è appunto tutelato, deve essere oggetto di richiesta intesa ad ottenere specifica autorizzazione.
L’autorizzazione ambientale deve essere richiesta all’ufficio preposto del Comune (nella fattispecie del Comune di Castione della Presolana, al Servizio Edilizia privata e Urbanistica) dal Sindaco o dall’Assessore delegato.
La pratica deve essere sottoposta all’esame della Commissione per il paesaggio, istituita ai sensi dell’art. 81 della Legge Regionale n. 12/2005, dopo di che si segue la procedura dell’art. 146 del Dls. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio).
La autorizzazione paesaggistica NON PUO’ essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione , anche parziale, degli interventi (art. 146, comma 10, lettera c) del citato Dls. n. 42/2004).
Accertata la compatibilità paesaggistica dell’intervento l’Amministrazione Comunale trasmette la proposta di autorizzazione corredata da progetto e documentazione alla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Milano e chiede PARERE VINCOLANTE sulla fattibilità delle opere.
Se entro 45 giorni più 15 (60 giorni) la Soprintendenza non risponde si concretizza il silenzio assenso e si può procedere al rilascio della autorizzazione ambientale ed al permesso di costruire, che nella fattispecie di un’opera pubblica di competenza comunale, quest’ultimo, è sostituito dalla deliberazione di approvazione dell’opera da parte della Giunta Comunale.
L’autorizzazione ambientale va trasmessa alla Soprintendenza ed alla Regione Lombardia.
Quindi qualcuno mi conferma che tutte queste variabili sono state tenute in considerazionei da chi ha autorizzato il taglio in area sottoposta al vincolo paesaggistico?
La conclusione è che sono intervenuti con superficialità o peggio, come la vedo io, non sapendo nemmeno cosa stavano facendo.
Cosa si può fare?
Nulla se non si esclude un esposto alla Procura della Repubblica che può mettere a posto i tasselli, e cascherebbe a fagiolo visto che il nuovo procuratore Dettori è specialista in reati contro l'ambiente. Oppure rimane tutto così, attendendo che fra cento anni gli alberi ricrescano.
Nel frattempo abbiamo a che fare con qualcuno che autorizza senza sapere cosa, e interviene in un'area pubblica senza un progetto depositato preventivamente, non si preoccupa di fornire i dati e ancor peggio non consulta nessun cittadino. E non contento ora, ci va pure a spendere parte dell'avanzo di amministrazione...
Sarebbe quasi il caso di dotarsi di un assessore alle opere pubbliche...
In sostanza fanno un danno al patrimonio comunale e lo fanno pure pagare ai cittadini.
Proprio in linea con il programma di Vivipresolana.
Complimenti.
Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
(G.D'Annunzio -La pioggia nel Pineto 1902)
Forse l'amministrazione non guidata da Pezzoli spera, che come lo smemorato di Collegno, il cittadino, preoccupato da questa non modesta crisi economica, alla fine si dimentichi e accetti tutto passivamente. Che sia per gli alberi, per le scuole, per l'IMU, o per le tasse.
Che alla fine l'uomo della strada borbotti un po' e se ne scordi.
Purtroppo però qualcuno invece non si dimentica ...purtroppo per loro. Che comandi un Tomasoni, un Canova, un Ferrari, un Migliorati o qualche altro magari dal cognome un po' più oriundo, qualcuno si ricorda sempre delle malefatte di un una giunta comunale del suo sindaco o chi altro.
Oggi per esempio, ci ricordiamo della Ex Pineta di Castione. Dove solo qualche giorno fa si è conclusa una Manifestazione Ambientalista patrocinata dal Comune che ha distrutto il prato
Comunque ...
In sostanza in questo articolo arriviamo a queste conclusioni:
- Al Parco Alpini di Via S. Antonio di Castione della Presolana è stato effettuato un taglio di alberi secolari senza alcun Progetto depositato precedentemente all'inizio dei lavori.
- Ai Consiglieri Comunali nonostante la specifica domanda, non è stato possibile visionare alcuna documentazione sui criteri del taglio e di progettazione dell'opera (tipo relazione ambientale etc.)
- Tale situazione si palesa ancor più gravemente visto che il Parco Alpini si trova in piena zona di tutela ambientale in virtù del Piano Regolatore Generale vigente, che recepisce i vincoli dalla legge dello Stato e li applica a quell'area.
- L'autorizzazione ambientale necessaria a quel tipo d'intervento è stata concessa dall'Amministrazione Comunale a ste stessa sfruttando un evidente bizzaria giuridica che delega ai controllati il ruolo di controllori .
- L'intervento che ha comportato il taglio, è una responsabilità da attribuire al Sindaco e all'assessore alle Opere Pubbliche che: per negligenza, imprudenza ed imperizia, non hanno vigilato su questo intervento, attribuendosi solo successivamente la paternità dell'opera. ,
Buona lettura.
Un passo indietro
Il sindaco, in risposta alla mozione che presentai al Consiglio Comunale del 2 Aprile scorso, mi disse che durante il sopralluogo precedente al taglio, si era nascosto dietro un albero!!! (e' vero purtroppo) .Oggi purtroppo sappiamo che da quella strana posizione non dispose di un adeguato cono visivo e probabilmente contribuì al risultato finale!
Ricostruzione grafica del sopralluogo del Sindaco alla Pineta
Che cosa dice il PRG...
Non contento delle vaghe spiegazioni che in Consiglio mi furono fornite ( della cui vaghezza pure la stampa parlò) , ho cercato oggi di leggere bene tra le carte che disciplinano e governano il territorio di Castione per capire bene come fosse stato possibile intervenire in quella maniera.
Come sapete il Piano del Governo del Territorio della vecchia amministrazione è stato revocato, e quindi a "dare le regole" fino a che i vari consulenti astronauti chiamati a governare il Comune non avranno dettato la loro linea, rimarrà il buon vecchio Piano Regolatore Generale (PRG) di Castione.
E da qui ci muoviamo nel caso in oggetto.
Questa che vedete sotto è una delle tavole (la numero 7 sui vincoli ) del PRG vigente che si concentra su di un'area che indicativamente si estende dal centro del capoluogo sino alla parte sud del agglomerato urbano di Dorga e Lantana. In mezzo alla tavola domina con la la sua presenza, la valle di Tede.
In alto leggermente a sinistra invece possiamo scorgere del parco Alpini di Via s. Antonio.
Che alla fine l'uomo della strada borbotti un po' e se ne scordi.
Purtroppo però qualcuno invece non si dimentica ...purtroppo per loro. Che comandi un Tomasoni, un Canova, un Ferrari, un Migliorati o qualche altro magari dal cognome un po' più oriundo, qualcuno si ricorda sempre delle malefatte di un una giunta comunale del suo sindaco o chi altro.
Oggi per esempio, ci ricordiamo della Ex Pineta di Castione. Dove solo qualche giorno fa si è conclusa una Manifestazione Ambientalista patrocinata dal Comune che ha distrutto il prato
Comunque ...
In sostanza in questo articolo arriviamo a queste conclusioni:
- Al Parco Alpini di Via S. Antonio di Castione della Presolana è stato effettuato un taglio di alberi secolari senza alcun Progetto depositato precedentemente all'inizio dei lavori.
- Ai Consiglieri Comunali nonostante la specifica domanda, non è stato possibile visionare alcuna documentazione sui criteri del taglio e di progettazione dell'opera (tipo relazione ambientale etc.)
- Tale situazione si palesa ancor più gravemente visto che il Parco Alpini si trova in piena zona di tutela ambientale in virtù del Piano Regolatore Generale vigente, che recepisce i vincoli dalla legge dello Stato e li applica a quell'area.
- L'autorizzazione ambientale necessaria a quel tipo d'intervento è stata concessa dall'Amministrazione Comunale a ste stessa sfruttando un evidente bizzaria giuridica che delega ai controllati il ruolo di controllori .
- L'intervento che ha comportato il taglio, è una responsabilità da attribuire al Sindaco e all'assessore alle Opere Pubbliche che: per negligenza, imprudenza ed imperizia, non hanno vigilato su questo intervento, attribuendosi solo successivamente la paternità dell'opera. ,
Buona lettura.
Ricostruzione grafica del sopralluogo del Sindaco alla Pineta |
Che cosa dice il PRG...
Non contento delle vaghe spiegazioni che in Consiglio mi furono fornite ( della cui vaghezza pure la stampa parlò) , ho cercato oggi di leggere bene tra le carte che disciplinano e governano il territorio di Castione per capire bene come fosse stato possibile intervenire in quella maniera.
Questa che vedete sotto è una delle tavole (la numero 7 sui vincoli ) del PRG vigente che si concentra su di un'area che indicativamente si estende dal centro del capoluogo sino alla parte sud del agglomerato urbano di Dorga e Lantana. In mezzo alla tavola domina con la la sua presenza, la valle di Tede.
In alto leggermente a sinistra invece possiamo scorgere del parco Alpini di Via s. Antonio.
Adesso bisogna vedere come il PRG adottava queste disposizioni.
Come vedete nell'ingrandimento, il Parco è quello che io a spanne ho cerchiato in rosso. Come si evince, l'area non essendo grigiastra come il resto dell'abitato a sinistra, non poteva, sempre a norma di legge essere violato, proprio in virtù delle norme sovra citate.
Solo quel pezzetto grigio (ossia la casetta degli Alpini in mezzo al Parco ) da me indicata con cerchiolino blu rimaneva fuori da questo vincolo. Quindi? Zona in piena tutela di Vincolo
Un eventuale obiezione delle autorità, poteva essere mossa sul fatto che l'intervento venisse considerato alla stregua di un intervento in area di bosco, ma questo non può essere, poichè come vedete in legenda la zona del Parco Alpini non è sottoposta al quel bel verde elettrico indicante quel tipo di area, e pertanto per il PRG vigente essa non aveva (e non ha) una destinazione boschiva.
Per dovere di cronaca nemmeno chi aveva redatto il PGT Bandiera Nera di legambiente, abrogato dal Consiglio Comunale, si era sognato di metterci le mani. E questo è tranquillamente descritto dalla tavola che, come vedete nell'immagine sotto, manteneva lo spazio della Pineta destinata ai beni e servizi.
CONCLUSIONE?
Putroppo la grave confusione normativa italiana e regionale ha prodotto una situazione imbarazzante sul fronte ambientale e la riprova è lo scempio se non l'idiozia commessa al Parco Alpini di via S'Antonio.
Il semplice fatto che siano intervenuti in quell'area è attribuibile al fatto che oggi per iniziare una simile attività anche laddove ci siano vincoli, è sufficiente avere una Autorizzazione Ambientale.
Qualsiasi opera, anche pubblica, che deve essere realizzata in zona sottoposta a tutela ambientale e che modifichi quell’aspetto esteriore dei luoghi che è appunto tutelato, deve essere oggetto di richiesta intesa ad ottenere specifica autorizzazione.
L’autorizzazione ambientale deve essere richiesta all’ufficio preposto del Comune (nella fattispecie del Comune di Castione della Presolana, al Servizio Edilizia privata e Urbanistica) dal Sindaco o dall’Assessore delegato.
La pratica deve essere sottoposta all’esame della Commissione per il paesaggio, istituita ai sensi dell’art. 81 della Legge Regionale n. 12/2005, dopo di che si segue la procedura dell’art. 146 del Dls. n. 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio).
La autorizzazione paesaggistica NON PUO’ essere rilasciata in sanatoria successivamente alla realizzazione , anche parziale, degli interventi (art. 146, comma 10, lettera c) del citato Dls. n. 42/2004).
Accertata la compatibilità paesaggistica dell’intervento l’Amministrazione Comunale trasmette la proposta di autorizzazione corredata da progetto e documentazione alla Soprintendenza ai beni culturali e ambientali di Milano e chiede PARERE VINCOLANTE sulla fattibilità delle opere.
Se entro 45 giorni più 15 (60 giorni) la Soprintendenza non risponde si concretizza il silenzio assenso e si può procedere al rilascio della autorizzazione ambientale ed al permesso di costruire, che nella fattispecie di un’opera pubblica di competenza comunale, quest’ultimo, è sostituito dalla deliberazione di approvazione dell’opera da parte della Giunta Comunale.
L’autorizzazione ambientale va trasmessa alla Soprintendenza ed alla Regione Lombardia.
Quindi qualcuno mi conferma che tutte queste variabili sono state tenute in considerazionei da chi ha autorizzato il taglio in area sottoposta al vincolo paesaggistico?
La conclusione è che sono intervenuti con superficialità o peggio, come la vedo io, non sapendo nemmeno cosa stavano facendo.
Cosa si può fare?
Nulla se non si esclude un esposto alla Procura della Repubblica che può mettere a posto i tasselli, e cascherebbe a fagiolo visto che il nuovo procuratore Dettori è specialista in reati contro l'ambiente. Oppure rimane tutto così, attendendo che fra cento anni gli alberi ricrescano.
Nel frattempo abbiamo a che fare con qualcuno che autorizza senza sapere cosa, e interviene in un'area pubblica senza un progetto depositato preventivamente, non si preoccupa di fornire i dati e ancor peggio non consulta nessun cittadino. E non contento ora, ci va pure a spendere parte dell'avanzo di amministrazione...
Sarebbe quasi il caso di dotarsi di un assessore alle opere pubbliche...
In sostanza fanno un danno al patrimonio comunale e lo fanno pure pagare ai cittadini.
Proprio in linea con il programma di Vivipresolana.
Complimenti.
Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
(G.D'Annunzio -La pioggia nel Pineto 1902)
UN'
ALTRA BIZZARRA NOMINA EXTRA CASTIONESE (questa volta per la
Monti del Sole)
Ma
perchè dico io ma perchè? http://www.vivipresolana.it/
Niente da fare, uno non fa in tempo a mettere giù due righe di analisi su varie scelte dell'amministrazione, proponendosi magari di integrarle autonomamente con delle proposte,accettando umilmente il vaglio superiore alle quali verranno sottoposte, uno non fa in tempo fare questo ...che Mauro Pezzoli si va a cacciare in un altro guaio inspiegabile.
Niente da fare, uno non fa in tempo a mettere giù due righe di analisi su varie scelte dell'amministrazione, proponendosi magari di integrarle autonomamente con delle proposte,accettando umilmente il vaglio superiore alle quali verranno sottoposte, uno non fa in tempo fare questo ...che Mauro Pezzoli si va a cacciare in un altro guaio inspiegabile.
UNO
STRANO PERSEVERARE
Non
bastavano i vari casini successi, che ecco la nuova trovata ossia
la nomina ad amministratore unico (manco presidente
del CdA...ma Amministratore unico) della Partecipata Monti
del Solenella figura di Rita Amabile. (foto a
fianco da Repubblica.it)
Ma
a parte questo chi è Rita Amabile ? Provate a mettere
il nome in Google...
Dalla presentazione che la stessa Amabile fornisce al sito di Vivipresolana quest'oggi, (martedì 29 Maggio 2012 ) molto gentilmente e con buone maniere ci dice questo ..."
... La seconda vicenda giudiziaria ha visto accostare, dai media, il nome della dottoressa Amabile all’inchiesta sulle pratiche per il rilascio delle autorizzazioni di sicurezza all'Hollywood, la famosa discoteca dei vip di Milano, dalla quale peraltro sono stati assolti i membri della commissione comunale milanese. In realtà tale accostamento, erroneo e puramente mediatico, faceva riferimento ad un avviso di garanzia per Abuso d’ufficio relativamente ad una telefonata nella quale veniva manifestata la volontà di far riaprire una mostra fotografica chiusa per presunte motivazioni legate alla sicurezza, al fine di evitare ulteriori problematiche all’amministrazione. Anche questa seconda vicenda sembra essere in corso di archiviazione."
....Sembra
essere in corso di archiviazione...
Questa
è una frase che per chi mastica Diritto non significa altro che
la Dottoressa Amabile risulta tutt'ora INDAGATA
PER ABUSO D'UFFICIO reato previsto
dall'art. 323 DEL CODICE PENALE.
Che
dire ... ottima scelta commissari strategici !
Ora
dico io, la dott.ssa Amabile potrà essere assolta da quanto
contestatole , ma comunque...con tutta le gente che c'era in giro ( e
non solo a Castione ) c'era proprio bisogno di un personaggio così
chiacchierato? E c'è da immaginare che lavorerà a gratis
ovviamente.
Già
non bastava la Commissione di commensali milanesi che
commissiona le scelte del Comune, già non bastava calare le braghe
con i Partiti che volenti o nolenti governano Comunità Montana e
Unione dei Comuni, già non bastavano operazioni misteriose come la
vendita senza se e senza ma delle scuole di Bratto, già non bastava
dall'oggi al domani radere al suolo il Parco Alpini...pure questa ci
mancava..
Delle due l'una : o i Consiglieri di maggioranza se la dormono alla grande ma molto alla grande,o gli piace farsi del male.
Delle due l'una : o i Consiglieri di maggioranza se la dormono alla grande ma molto alla grande,o gli piace farsi del male.
Oppure
più semplicemente non
contano una pippa.
Da Milano dovrebbero arrivare finanziamenti ma a Castione purtroppo arrivano consulenti di questo tipo.
Tristezza.
Per finire, prima di lasciarvi alla lettura di quanto riporta la rete web su fatti di questainopportuna consulente, arrivata a soccorrere il nostro Comune, vorrei riportare parte di una riflessione sull'indipendenza politica , applicabile tranquillamente anche a contesti locali, e che mi trova completamente in sintonia :
"meglio andare a pescare per sopravvivere piuttosto che vedere questi nuovi invasori in giacca e cravatta sbarcare in Grecia per “aiutare” il Governo a prendere le “sue” decisioni.
E poi tutti sappiamo che con questi tagli l’economia si deprime ancora di più: posti di lavoro persi, salari abbassati, spese maggiorate per le prestazioni sanitarie… e chi dovrebbe spendere per far ripartire l’economia?! Chi fa l’elemosina per strada? Dicessero almeno la verità. Viva il modello Islandese!"
Da Milano dovrebbero arrivare finanziamenti ma a Castione purtroppo arrivano consulenti di questo tipo.
Tristezza.
Per finire, prima di lasciarvi alla lettura di quanto riporta la rete web su fatti di questainopportuna consulente, arrivata a soccorrere il nostro Comune, vorrei riportare parte di una riflessione sull'indipendenza politica , applicabile tranquillamente anche a contesti locali, e che mi trova completamente in sintonia :
"meglio andare a pescare per sopravvivere piuttosto che vedere questi nuovi invasori in giacca e cravatta sbarcare in Grecia per “aiutare” il Governo a prendere le “sue” decisioni.
E poi tutti sappiamo che con questi tagli l’economia si deprime ancora di più: posti di lavoro persi, salari abbassati, spese maggiorate per le prestazioni sanitarie… e chi dovrebbe spendere per far ripartire l’economia?! Chi fa l’elemosina per strada? Dicessero almeno la verità. Viva il modello Islandese!"
Mattia
Ferrari
Riporto
qui solo alcuni tra i più moderati articoli presenti in rete.
corriere.it
Rita
Amabile, l'ex zarina del Comune
e l'amicizia con il manager arrestato
Già vice direttore generale del Comune di Milano e ora direttore generale di MilanoSport
Rita
Amabile (Newpress)
|
MILANO -
«Di questo parlatene con Rita». «Adesso lo risolviamo con Rita».
Rita di qua, Rita di la. Erano i tempi d'oro della zarina. Quando il
sindaco Letizia Moratti per ogni problema - dalla montagna al
topolino - si rivolgeva a lei. Rita. Anzi, Rita Amabile, già vice
direttore generale del Comune di Milano e ora direttore generale di
MilanoSport. Ascesa e declino di un grand commis. Una vita fatta di
saliscendi. Fino all'avviso di garanzia per reati contro la
pubblica amministrazione in merito all'inchiesta sui permessi facili
alle discoteche della movida. E quell'amicizia imbarazzante con
Rodolfo Citterio, il signore delle notti milanesi. Rapporti stretti.
Al punto che dagli atti risulta che il figlio della zarina è socio
della C&C Servizi Ristorazione in cui ha una partecipazione lo
stesso Citterio.
Ma
chi è Rita Amabile, la donna dai mille soprannomi? La
chiamano la maestrina per la sua puntigliosità. O la zarina. Perché
governa con imperio. Una lunga carriera proprio in Comune. Con una
cesura: quando lascia Palazzo Marino per andare a Salsomaggiore.
Torna a Milano, ma questa volta in Regione. Solo quando la Moratti
viene eletta, rientra a Palazzo Marino. Che è successo in questo
periodo di tempo? Una vicenda umana difficile e dolorosa. La Amabile
era sposata con l'ingegnere Annunziata, anche lui dirigente del
Comune.
Da
capo delle Risorse umane, si ritrova tra le mani un fascicolo
scottante. Che riguarda proprio suo marito. A quei tempi, il
sindaco Albertini aveva creato una nuova figura professionale:
l'internal auditing, ossia colui che controlla le procedure interne
del Comune. Antonio Franchitta chiede il fascicolo in questione. C'è
un lungo tira e molla, al termine del quale la Amabile cambia
settore. Le procedure interne proseguono con il nuovo «controllore»,
Giuseppe Albanese, fino ad arrivare all'apertura di un procedimento
disciplinare nei confronti dell'ingegnere Annunziata e ai relativi
provvedimenti. L'Amabile lascia il Comune. Dopo qualche mese suo
marito muore per una malattia. Quando l'Amabile torna a Palazzo
Marino, molti temono ritorsioni nei confronti di coloro che avevano
avuto una parte nella vicenda del marito. Oggi, qualcuno brinda.
Maurizio
Giannattasio
29
luglio 2010
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